Notte di San Giovanni in Versilia
Celebriamo la notte di San Giovanni del 23 Giugno, con la raccolta di piante officinali ed erbe spontanee accompagnata dal racconto della leggenda e delle proprietà di ogni fiore selezionato con cura, proseguendo con la preparazione dell'acqua magica di San Giovanni e terminando con una prelibata cena con prodotti locali a km0 insieme a fiori commestibili e danze propiziatorie alla luce del falò .
Le tradizioni della Notte di San Giovanni
La vigilia della festa di San Giovanni Battista è una delle notti più corte dell'anno, perché siamo nel Solstizio d’estate e fin dall'antichità viene considerata una notte magica nella tradizione popolare, sia in onore del santo dalle cui mani scende l'acqua salvifica sul capo delle persone, ma ancor prima, in epoca pre-cristiana, quando si celebravano riti pagani in onore dei 4 elementi: fuoco, acqua, terra e aria i quali, proprio durante il Solstizio d'estate, raggiungono il massimo della loro espressione e potenza; momento in cui il velo che separa uomini e spiriti diventa più sottile e sogno e ragione si intersecano, come celebra anche Shakespeare nel suo “Sogno di una notte di mezza estate.”
“…una notte in cui tutto può succedere…”. come cita Oscar Wilde in Salomè;
una notte in cui si assisterà alla vittoria della natura, del sole, della luce contro le tenebre!
Secondo una tradizione contadina, Litha, gli uomini in questa sera, saliranno sulle montagne ad accendere i falò per ringraziare il sole per i frutti che porterà a maturazione con il suo calore e per salvaguardare i raccolti dalle avversità atmosferiche.
Litha, noto anche come Midsummer o Solstizio d'Estate, è una delle otto festività maggiori della Ruota dell'Anno nelle tradizioni pagane e wiccan. Questo giorno segna il momento in cui il sole raggiunge il suo punto più alto nel cielo, regalandoci la giornata più lunga e la notte più corta dell'anno. È il trionfo della luce, un inno alla forza vitale del sole che nutre e rigenera la Terra.
Durante Litha, celebriamo la potenza del sole, simbolo di energia, vitalità e prosperità. La luce solare, che illumina e riscalda, ci ricorda di guardare dentro noi stessi e trovare la nostra luce interiore. È un tempo per abbracciare la pienezza della vita, per raccogliere i frutti del lavoro e per prepararsi al futuro, consapevoli che dopo questo picco di luce, l'oscurità inizia lentamente a tornare.
Litha è un invito a vivere in armonia con la natura, a riconoscere il ciclo eterno di crescita e declino, di luce e ombra. Le celebrazioni di Litha spesso includono falò, simbolo del sole e della purificazione, danze, canti e rituali dedicati agli spiriti della natura. È un momento per ringraziare per i doni della terra, per chiedere abbondanza e per rafforzare i legami con gli elementi naturali.
L'acqua di San Giovanni e le sue proprietà
Secondo una leggenda popolare, nella notte di San Giovanni le donne, considerate streghe, si radunavano intorno a un noce per preparare l'acqua di San Giovanni e il famoso nocino. Il noce è da sempre simbolo di magia e mistero. Questo albero maestoso non solo fornisce le noci per la preparazione del liquore, ma i suoi rami vengono anche utilizzati per creare bacchette magiche, che poi vengono attivate con il fumo del gelsomino, un altro elemento carico di significati mistici e protettivi.
Utilizzi dell'Acqua di San Giovanni
La tradizione più diffusa, vuole che i fiori, raccolti al tramonto dopo essere stati scaldati dal sole del giorno più lungo dell'anno, vengano messi nei lavacri colmi d'acqua ed esposti per tutta la notte alla luce della luna ed alla “rugiada degli Dei”.
Il mattino seguente quando il primo raggio di sole tocca la terra, l'acqua di San Giovanni è pronta. L'acqua viene utilizzata per detergere e rinfrescare la pelle in un rito che, secondo la tradizione, accresce bellezza e fascino ed è di buon auspicio per amore fortuna e salute,
libera dalle negatività, protegge dalle influenze maligne e porta fortuna e prosperità.
Lavarsi con quest'acqua è un vero e proprio rito di purificazione.
È un momento di rinascita, in cui ci si sente rinnovati e pronti ad affrontare il futuro con speranza e positività.
Piante officinali ed erbe spontanee per realizzare l'Acqua di San Giovanni
Ma quali fiori utilizzare per la preparazione di questa acqua ? C'è un detto che recita: “a San Giovanni tutte le erbe son sante”; quindi, certi di non sbagliare, ne abbiamo scelte 13 fra fiori ed erbe aromatiche nell'infinita ricchezza di varietà che “ Il Giardino di Manipura” ci offre.
Mettiamo le più classiche come Iperico, Lavanda, Rosa ed altre erbette, aggiungendone alcune, meno caratteristiche, ma altrettanto magiche componendo un bouquet colorato e profumato composto da:
Malva, simbolo di amore materno e cura per tutti i mali; Elicriso o Camuciolo, che già nel nome porta l'oro e il calore del sole. La lavanda, purificante, profumatissima e ricca di proprietà, immancabile nell'acqua magica. Il Finocchietto selvatico, tipico della nostra macchia mediterranea, profumato, usato contro il malocchio e alleato per svariati disturbi femminili. L'Iperico, per antonomasia “il fiore di San Giovanni”, con i suoi fiori come piccoli soli splendenti e ricco di oli preziosi che tengono lontani “guai e malinconie”. L'Issopo, pianta biblica con virtù magiche. Il Rosmarino, rosa di mare, ricco di oli essenziali che veniva bruciato come incenso e e utilizzato in preparazioni alchemiche in “elisir di eterna giovinezza” (regina di Ungheria). La Salvia, considerata sacra in diverse antiche culture ed utilizzata per purificazioni e rituali di divinazione sciamanici (Salvia Bianca). La Maggiorana, che protegge dagli spiriti maligni. La Menta che porta il nome di una ninfa della mitologia greca. La Verbena che indebolisce e allontana i vampiri e che antiche credenze la riconoscono nell'erba utilizzata per trattare le ferite del cristo deposto dalla croce. La calendula, associata al sole e alle calende greche.
Infine la rosa, non una qualunque ma una rosa antica estremamente profumata e ricca di vitamina C, la rosa simbolo di amore incondizionato e della bellezza femminile.
La raccolta si conclude all'ombra del boschetto di Gelsi dove ognuno di noi prepara la propria acqua da esporre poi alla luce lunare secondo il rituale come da tradizione.
Non solo! Fiori commestibili e piante officinali diventano i protagonisti dei nostri piatti, trasformandosi in un banchetto vegetariano che nutre corpo e anima.
Seduti tra gli ulivi, su tavolini e balle di fieno, lasciamo che il nostro sguardo si perda nella serenità del laghetto. Ogni boccone è un atto di comunione con la natura, un'esperienza che risveglia i sensi e invita alla meditazione.
I sapori delicati e puri dei fiori e delle piante officinali trasportano in uno stato di armonia e consapevolezza.
E a coronare questo momento di profonda connessione con la terra, la degustazione del nostro mitico nocino, che con il suo aroma intenso, completa questo splendido rituale.
Il Rituale del Fuoco, attorno a un falò che brucia con ardore, riunisce in un cerchio sacro.
Gli elementi dell'acqua e del fuoco, della luce e delle tenebre, insieme ai pensieri di ognuno di noi, vengono cullati dolcemente dal suono armonizzante dei tamburi sciamanici e oceanici.
In questo spazio vitale, le energie si trasformano e armonizzano con la natura creando un ambiente di profonda serenità e ritrovando equilibrio e speranza per il cammino futuro.
Un momento speciale, di apertura verso la nuova stagione e i nuovi progetti, un invito a lasciare che ciò che deve accadere si manifesti con gioia e pace.
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